TERAMO – Il giorno dopo il nubifragio e in previsione del ritorno della pioggia in provincia di Teramo, stando ai nuovissimi bollettini meteo, il dissesto idrogeologico in provincia di Teramo resta di grande attualità. Se ne è occupato il consiglio provinciale, che proprio in queste ore sta facendo la conta dei danni, che superano i 12 milioni di euro e che lasciano un ‘patrimonio’ viario disastrato. Il presidente Valter Catarra ritiene che sia giunto il momento di approntare un Piano straordinario e pluriennale di manutenzione del territorio, come proposto dal ministero dell’Ambiente, in modo da ‘liberare’ dai finanziamenti il Patto di stabilità: «La lotta contro il dissesto idrogeologico è un’emergenza nazionale e rappresenta il più grande investimento infrastrutturale che il nostro Paese ha il dovere di compiere per tutelare il proprio suolo, garantire maggiore sicurezza ai cittadini e attivare migliaia di cantieri, con ricadute importanti anche sull’occupazione. Negli ultimi 5 anni – ha aggiunto Catarra – la Provincia teramana, così come è accaduto in altre aree del Paese, è stata interessata da almeno 4 episodi alluvionali di grave entità. Ai danni subiti dagli enti locali – per le strade, le strutture pubbliche e i fiumi – si aggiungono quelli sofferti da migliaia di privati, di imprenditori, di agricoltori. La stima dei danni sale a centinaia di milioni di euro. Ogni euro speso in prevenzione farebbe risparmiare dieci euro di danni: questo dicono gli esperti». Nel concreto, ancora oggi si cerca di togliere dall’isolamento Pietracamela, Intermesoli e Fano Adriano – raggiungibli solo dai mezzi di soccorso -, Valle Castellana – flagellata dalle frane e non più collegata ad Ascoli -. Proprio sulla vicenda dei centri pedemointani del Gran Sasso, è intervenuto il Pdl, con una nota a firma del coordinatore locale, Michele Petraccia, che chiede una seconda via per raggiungere queste zone: «Non è concepibile che nel 2013, vista ancora l’impraticabilità del tratto di strada tra la frazione di Intermesoli e Fano Adriano, la provinciale 43 rimanga l’unico modo per arrivare o lasciare Pietracamela e i Prati di Tivo. Oramai la nuova strada è una necessità oggettiva e non più rinviabile nel tempo – sostiene Petraccia -. Il collegamento con la Valle Siciliana, e con il casello autostradale Colledara San Gabriele, del quale si parla ormai da decenni tra rinvii, stop e riprogettazioni, sarebbe la soluzione definitiva a tutti questi disagi. L’infrastruttura, fortemente voluta anche da quanti vivono ed operano nel territorio, assolverebbe non solo l’importantissima funzione turistico economica ma, soprattutto, avrebbe una innegabile utilità sociale finendo per rappresentare una ulteriore, più agile e veloce via di comunicazione tra le popolazioni della nostra montagna e il resto del territorio provinciale». Il Pdl, con il sostegno del consigliere comunale diminoranza Paolo Di Furia, si farà promotore di una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle autorità politiche competenti affinché, sui tavoli locali e nazionali, si torni a parlare concretamente e in tempi brevi della realizzazione di quest’opera.
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